Joseph Beuys: artista sciamano dalle sfumature ecologiche
Joseph
Beuys, nacque il 12 maggio 1921 a Krefeld, in Germania. Fu performer, scultore,
insegnante e teorico. Fu inoltre co-fondatore del Green Party ed artista
partecipante nel gruppo Fluxus. Fin da bambino fu affascinato dalla
natura, motivo per cui catalogava ossessivamente le piante selvatiche che
trovava. Allo stesso modo, amava il folklore e i miti nordici, specialmente quelli
riguardanti le creature dotate di potere mistico. Beuys infatti si identificava
con quegli animali che riteneva fossero degli spiriti guardiani. Il mondo
animale e naturale non è inteso da Joseph Beuys come un semplice sistema
ecologico, bensì in connessione alla vita umana.
Alcune sue performance
potranno chiare meglio la questione: nel novembre del 1965 egli realizza Wie
man dem toten Hasen die Bilder erklärt ossia Come spiegare la pittura a una
lepre morta. La performance si basa proprio sul rapporto tra animale e uomo. La
piccola lepre, ormai priva di vita, viene cullata e fatta camminare
dall’artista stesso. Questi movimenti suggeriscono, poeticamente, la potenziale
guarigione insita nell’arte, capace di salvare un'umanità in cerca di sé stessa.
Nella performance I like America and America likes me del 1974, è invece
il rapporto tra l’artista e un coyote ad essere oggetto di riflessione.
L’animale, considerato dai nativi americani un Dio potente e capace di muoversi
tra il mondo fisico e quello spirituale, incontra un Joseph Beuys avvolto da
una coperta di feltro, con un cappello ed un bastone. Se all’inizio i due
sembrano soffrire la vicinanza l’una dell’altra, col tempo il coyote accetta
l’uomo e vi stabilisce una riconciliazione. A partire dagli anni Settanta Beuys
organizza una serie di azioni di protesta ecologica. Iniziò salvando una
foresta in pericolo vicino a Düsseldorf nel 1971.
A partire dal 1982 invece, nella
cittadina di Kassel, in occasione della manifestazione internazionale di arte
moderna e contemporanea dOCUMENTA7, Beuys, con l’aiuto di volontari,
piantò 7000 querce accompagnandole da una pietra in basalto. L’obiettivo della
sua azione era quello di alterare e stimolare gli spazi sociali della città, fisicamente,
spiritualmente e metaforicamente. Nonostante la morte dell’artista, avvenuta
nel 1986, la sua missione si concluse cinque anni dopo il suo inizio, in combinazione
con l’edizione successiva della manifestazione dOCUMENTA.
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