Johann
Heinrich Füssli fu un pittore svizzero che diede una nuova interpretazione al classicismo di fine '700, avvicinandosi a un'arte
fantastica e visionaria che prelude il romanticismo. Con la sua opera
“L'incubo” sviluppa il soggetto orrifico, già presente nella
pittura inglese, inserendo la rappresentazione in un ambiente chiuso
e moderno, con oggetti e tendaggi del tempo. Diversamente gli inglesi
avevano stemperato il gusto orrifico con il mito e la leggenda. Füssli era originario svizzero ma per motivi religiosi fu costretto a
partire e si fermò per un breve tempo a Berlino prima di arrivare a
Londra, dove, con l'aiuto di Joshua Reynolds, si dedicò alla
pittura.
Abbiamo
diverse versione dell'Incubo, quelle certe sono due:
quella del 1781 che si trova a Detroit nell'Institute of Arts,
mentre quella del 1790-91 a Francoforte nel Goethe-Museum.
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1781 Institute of Arts - Detroit |
![]() |
1790-91 Goethe Museum - Francoforte |
Füssli
venne in Italia nel 1769, e fu qui che studiò i grandi capolavori
manieristi di Michelangelo e grazie ad essi scoprì il valore oscuro
ed antico della tragedia e la passione irrazionale. L'artista
raffigura una donna addormentata la quale è sovrastata sul petto da
un mostro e un cavallo che spunta dalla tenda. La posizione della donna
potrebbe essere un recupero dei Baccanali
di Tiziano o quello del Sogno
di Ecuba
di Giulio Romano. La scena allude a impulsi inconsci di natura
erotica associati alla violenza carnale. Il cavallo potrebbe quindi
simboleggiare l'uomo e, la sua irruzione improvvisa, lo stupro. Il dipinto secondo
alcuni rappresenterebbe il desiderio represso del pittore più che il
desiderio sessuale della donna.
Il
soggetto dell'opera è stato inoltre ripreso cinematograficamente,
come in Barry
Lyndon
di Kubrick o in Gotich
di Russell.
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