Pfarrkirche zum HI. Michael - Parrocchiale di San Michele a San Candido

Quest'estate sono andata un paio di giorni in Alta Pusteria ed ho avuto modo di vedere bellissimi paesaggi, laghi, montagne e deliziose cittadine.
Il comune di San Candido è unico nel suo genere: si estende su un territorio pieno di boschi e corsi d'acqua e la parte storica è davvero stupenda. La chiesa di San Michele mi ha molto colpita per i colori degli affreschi interni.

L'esterno è caratterizzato da elementi in stile romanico risalenti al XII secolo, ma venne modificata con uno stile barocco dopo il 1735, guadagnandosi un posto tra le più alte espressioni del barocco tirolese. Gli affreschi della volta sono del pittore austriaco Christoph Anton Mayr. Egli dipinge immagini in cui emerge la volontà di superare le dimensioni spaziali per ottenere una comunione del cielo con la terra. Gli affreschi, il cui tema principale è la lotta tra il Bene e il Male, raffigurano San Michele, patrono dei morenti,  in lotta con il drago dalle molte teste. In un'altra scena è possibile vedere il santo spingere verso l'alto gli angeli caduti nell'inferno. 

Da segnalare inoltre la bellezza degli elementi architettonici presenti nella chiesa: il pulpito e gli altari, opere scolpite nel 1840 dall'artista locale Josef Stauder. 

Il Martirio di san Lorenzo

Il Martirio di san Lorenzo, commissionato da Cosimo I de' Medici, e realizzato nel 1569 da Agnolo di Cosimo, detto il Bronzino, mette in risalto le radici della produzione artistica di quest'ultimo. Il viaggio a Roma del 1546 permise a questo straordinario artista di poter osservare e conoscere le linee e le forme di Michelangelo, il quale stava lavorando nello stesso periodo alla Cappella Paolina. Il Bronzino realizza dunque un'opera sacra su modelli michelangioleschi, come si può notare dal fitto intrico di corpi muscolosi rappresentati. 
La posa di san Lorenzo, al centro del dipinto, rievoca molto quella della Venere del Pontormo, il cui disegno su cartone è stato realizzato proprio da Michelangelo, ma anche l'Adamo della Sistina. Il braccio del santo infatti è steso verso l'imperatore Valeriano, il quale ripete il gesto come fosse Dio, anche se in questo caso, più che dargli la vita lo condanna a morte. 
Lo stesso imperatore Valeriano richiama alla memoria la figura di Giuliano de' Medici nella Sagrestia Nuova, sita nella chiesa di San Lorenzo in Firenze. 
La scena del dipinto viene definita dall'architettura di fondo, che ricorda la cupola di San Pietro, e i due portici opposti che, invece di rendere unitaria la scena, la spezzano. Sotto le logge è possibile osservare due sculture: a sinistra Mercurio, re messaggero, simbolo del commercio e delle scienze, sotto cui sono legate le figure del Bronzino, dell'Allori e del Pontormo, mentre a destra troviamo Ercole. 
Per chi volesse andare a vedere dal vivo l'opera sappiate che si trova nella navata sinistra della basilica di San Lorenzo a Firenze. 
Buone visite a tutti!