I Girasoli di Van Gongh venduti per 39 milioni di dollari

Trentatré anni fa il presidente della Yasuda Fire & Marine Insurance Co. acquistò un "Vaso con quindici girasoli" di Van Gogh, datato 1888. Il dipinto, venduto dalla casa d'aste Christie's per 39 milioni di dollari, si trova oggi presso il Seiji Togo Memorial Sompo Japan Nipponkoa Museum of Art a Tokyo. Tutto questo accadde oggi, nel 1987. 
Non c'è giornata migliore dunque per celebrare l'artista olandese, considerato inoltre che proprio oggi ricorre l'anniversario della sua nascita.
La serie dei Girasoli, dipinti ad olio su tela, vennero realizzati tra il 1888 e il 1889 durante il periodo di attività tra Parigi ed Arles. La maggior parte delle pitture sono firmate dall'artista sul vaso, col solo nome di battesimo, e si caratterizzano per un numero di girasoli sempre diverso. 
Il girasole, oggi vero iconema della pittura di Van Gogh, viene rappresentato dal pittore in versioni differenti. Questi infatti sono mostrati nelle loro fasi esistenziali: il primo bocciolo, la maturità e l'appassimento. Parafrasando, è possibile immaginare come questi momenti rappresentino la fasi tormentate dell'artista. 
La pennellata usata è ruvida, corposa, a tratti violenta e questo non fa altro che confermare quanto si è detto precedentemente: le vita del pittore è riflessa in quella del girasole. La serie dei Girasoli mostra la profonda manifestazione dello stato d'animo di Van Gogh. Lo spirito inquieto e sensibile, che lo accompagnerà per tutta la sua vita, emerge dettagliatamente. Lo stile pittorico, quasi scultoreo, fa sì che i girasoli, emergendo dal fondo piatto e monocromo, acquisiscano volume e movimento. 

📷 Crediti fotografici: Sjnk Museum Tokyo; Neue Pinakothek Monaco di Baviera
🎨 Opera: Olio su tela di Van Gogh


Inno alla gioia: un ricordo per il compositore tedesco Ludwig van Beethoven

Il 26 marzo 1827 Ludwig van Beethoven lascia ai posteri la sua eredità musicale, all'età di soli cinquantasei anni. Tre giorni dopo, il 29 marzo, si svolsero i funerali a Vienna. Nella piazza antistante la sua abitazione, la Schwarzspanierhaus, si riunirono in processione oltre diecimila persone. L'evento è immortalato nell'acquerello di Franz Stöber.


L'orazione funebre, scritta dal drammaturgo austriaco Franz Grillparzer, fu letta dall'attore teatrale Heinrich Anschütz.
La salma del grande compositore fu inizialmente sepolta nel cimitero di Währing, a ovest di Vienna, per poi essere spostata nel 1888 presso il Zentralfriedhof nel cosiddetto Quartiere dei Musicisti.

Lo ricordiamo oggi con le parole di Grillparzer: Chi viene dopo di lui non può proseguire, può soltanto ricominciare; perché il predecessore è arrivato ai confini dell'Arte.

📷 Crediti fotografici: Beethoven- Haus Bonn
🎨 Opera: acquerello di Franz Stöber

La straordinaria collaborazione fiamminga




Il dipinto Il Giardino dell'Eden con la caduta dell'uomo, datato dagli studiosi al 1615 circa, è frutto della collaborazione tra Jan Bruegel il Vecchio (1568-1625) e Pieter Paul Rubens (1577-1640). Il dipinto si trova oggi all'Aia, presso la collezione del museo Mauritshuis.
La composizione e la realizzazione del paesaggio e degli animali fu affidata a Bruegel, artista fiammingo famoso per le nature morte e le ambientazioni naturali che gli valsero il soprannome Fiore, mentre le figure sono state inserite solo in un secondo momento da Rubens, uno dei maggiori esponenti del Barocco nordico che, dopo aver viaggiato in Italia modificò le sue forme sotto l'influenza di quelle michelangiolesche, donandogli la qualità e la bellezza del colore veneto. 
L'opera, firmata in basso da entrambi gli artisti, non è da considerarsi un unicum nel suo genere. Jan Brugel infatti, alla stregua di altri colleghi, era solito lavorare in collaborazione con altri artisti, i quali realizzavano ed integravano con figure umane i suoi paesaggi. I minuziosi elementi dipinti da Bruegel sono variegati e scovarli tutti è davvero un gioco per gli occhi. I colori, così vividi e vivaci ci mostrano un mondo caratterizzato dalla particolare coesistenza di animali come tigri, leoni, conigli e pavoni. Non c'è da stupirsi: ci troviamo nel Giardino dell'Eden, luogo di delizie, tranquillità umana, ma anche di vitalità animale. Un ambiente dove tutto è legato assieme, in un connubio tra finzione e verità.


Crediti fotografici
Esterno del museo - Foto personale
Dipinto - Sito ufficiale del Mauritshuis.