L'anticipazione dell'Immacolata Concezione nell'opera "La Vergine delle Rocce" di Leonardo da Vinci


Come da tradizione, oggi 8 dicembre, si festeggia l'Immacolata Concezione e si rimane in famiglia per addobbare casa, con albero e presepe. Una festa dunque che appare essere sia religiosa sia pagana. Ma ci siamo mai chiesti cosa si festeggia realmente dal punto di vista religoso?
Il dogma dell'Immacolata Concezione, come lo conosciamo oggi, ha una storia definita da diverse vicissitudini. Già nel 1325, Giovanni XXII celebrava la liturgia in onore della madre di Cristo nella città di Avignone; Sisto IV poi nel 1476 approvò ed inserì la ricorrenza nel calendario romano; Alessandro VII più tardi, per porre fine alle controversie che animavano la Chiesa, decise di delineare meglio il significato e l'oggetto di questa festività. Quest'ultimo infatti, con l'atto papale 'Sollicitudo Omnium Ecclesiarum' dichiarò l'immunità dell'anima di Maria dal peccato originale, appannaggio di tutti gli uomini, fin dal concepimento della stessa nel ventre della madre Anna. L'8 dicembre 1854 infine, la festa divenne precetto attraverso la bolla Ineffabilis Deus di Papa Pio IX.


La bolla recita: «dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento»
Ma come rientra in questo discorso la Storia dell'Arte? A questo proposito vorrei porre alla vostra attenzione lo straordinario dipinto di Leonardo da Vinci. L'artista fiorentino realizzò, nell'ultimo quarto del XV secolo, la pala della 'Vergine delle Rocce' per la Confraternita dell'Immacolata Concezione. Dello stesso soggetto abbiamo oggi due versioni: una è conservata al Louvre ed una è alla National Gallery di Londra. 
Il modo in cui Leonardo rappresenta l'iconografia dell'Immacolata Concezione, è davvero particolare. 
L'artista infatti ingloba perfettamente, nell'ambiente arido e roccioso della grotta, la figura della Madonna. Nonostante l'istituzione del dogma dell'Immacolata Concezione fosse a quel tempo ben lontana, Leonardo riuscì a rappresentare, quasi fosse un indovino, il mistero attorno alla maternità di Maria.


L'Anima del Bernini

Era il 7 dicembre 1598 quando, nella città partenopea, venne al mondo colui che è oggi riconosciuto come uno dei più importanti esponenti dell'arte figurativa barocca: Gian Lorenzo Bernini. Nel 1618-19 realizza, in collaborazione col padre Pietro, il gruppo scultoreo di 'Enea, Anchise e Ascanio'.
Il suo percorso artistico si incrocia ben presto con il cardinale Scipione Borghese, una delle più grandi personalità della Roma seicentesca. Per l'alto prelato realizzerà busti e sculture con soggetti mitologici ed epici. Nel 'Ratto di Proserpina', riuscì letteralmente a dare vita al marmo. Con grande virtuosismo riuscì a creare una scultura sensuale, piena di azione e pathos. Le parole chiavi , il fil rouge, per poter descrivere lo stile berniniano sono movimento, enfatizzazione, drammaticità e teatralità. 
Gian Lorenzo Bernini fu un grande Artista: non si occupò soltanto di scultura, ma anche di architettura e pittura. Nel corso della sua vita lavorò nei più grandi cantieri romani. La prima commissione pubblica chiesastica per Bernini fu sotto il papato di Urbano VIII, per il quale realizzò il baldacchino della fabbrica di San Pietro. 
Successivamente, alla morte di Maffeo Vincenzo Barberini, salì al soglio pontificio Innocenzo X, esponente della famiglia Pamphilj. Gian Lorenzo Bernini in questi anni verrà oscurato dall'operato di Francesco Borromini, ma con Alessandro VII riacquistò notorietà, consacrandosi inoltre come artista internazionale alla corte francese. Gian Lorenzo Bernini si spense a Roma, all'età di 82 anni. 
Nel giorno del suo "compleanno" vorrei ricordare il grande artista italiano con la sua stessa effige. In questa pittura Bernini ci svela la sua Anima. La sua espressione può destabilizzarci, tranquillizzarci od emozionarci. Possiamo vederci quel che vogliamo, perché il suo stato d'animo è, in fondo, anche un po' il nostro.