L'Anima del Bernini

Era il 7 dicembre 1598 quando, nella città partenopea, venne al mondo colui che è oggi riconosciuto come uno dei più importanti esponenti dell'arte figurativa barocca: Gian Lorenzo Bernini. Nel 1618-19 realizza, in collaborazione col padre Pietro, il gruppo scultoreo di 'Enea, Anchise e Ascanio'.
Il suo percorso artistico si incrocia ben presto con il cardinale Scipione Borghese, una delle più grandi personalità della Roma seicentesca. Per l'alto prelato realizzerà busti e sculture con soggetti mitologici ed epici. Nel 'Ratto di Proserpina', riuscì letteralmente a dare vita al marmo. Con grande virtuosismo riuscì a creare una scultura sensuale, piena di azione e pathos. Le parole chiavi , il fil rouge, per poter descrivere lo stile berniniano sono movimento, enfatizzazione, drammaticità e teatralità. 
Gian Lorenzo Bernini fu un grande Artista: non si occupò soltanto di scultura, ma anche di architettura e pittura. Nel corso della sua vita lavorò nei più grandi cantieri romani. La prima commissione pubblica chiesastica per Bernini fu sotto il papato di Urbano VIII, per il quale realizzò il baldacchino della fabbrica di San Pietro. 
Successivamente, alla morte di Maffeo Vincenzo Barberini, salì al soglio pontificio Innocenzo X, esponente della famiglia Pamphilj. Gian Lorenzo Bernini in questi anni verrà oscurato dall'operato di Francesco Borromini, ma con Alessandro VII riacquistò notorietà, consacrandosi inoltre come artista internazionale alla corte francese. Gian Lorenzo Bernini si spense a Roma, all'età di 82 anni. 
Nel giorno del suo "compleanno" vorrei ricordare il grande artista italiano con la sua stessa effige. In questa pittura Bernini ci svela la sua Anima. La sua espressione può destabilizzarci, tranquillizzarci od emozionarci. Possiamo vederci quel che vogliamo, perché il suo stato d'animo è, in fondo, anche un po' il nostro. 

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