Costantino 313 d.c

Nella giornata del 14 settembre 2013 sono stata al Colosseo per visitare la mostra su Costantino che celebra l'editto di Milano del 313 d.c, editto che ha dato libertà di culto ai cristiani. Fortuna ha voluto che fosse una splendida giornata settembrina, col caldo che scaldava l'aria ma con un vento frizzantino che ha fatto si che la visita non risultasse troppo pesante. La mostra era allestita al secondo piano del grande anfiteatro Flavio. Come detto la mostra intende celebrare il grande imperatore partendo dal famoso editto proclamato a Mediolanum dai due Augusti: Costantino e Licino, per poi andar oltre e soffermarsi anche alle grandi opere che Costantino nei suoi 31 anni di regno ha fatto.
La visita è stata divisa in diverse sezioni riguardante anche la vita a Roma durante il regno di Costantino. Si passa infatti dai ritratti dei grandi imperatori e generali alla magia e la superstizione del popolo romano, insomma una vera full immersion nel mondo latino!
La prima cosa che ha rapito il mio sguardo è stata la testa colossale di Costantino in bronzo con accanto la sua mano che regge il globo. Un'altra statua (o meglio resti), stavolta in marmo la possiamo trovare sempre a Roma, nel Palazzo dei Conservatori.

Spostandosi verso sinistra possiamo trovare la sezione che parla dei riconoscimenti degli imperatori, dagli scettri agli stendardi, sono oggetti davvero preziosi e che sono giunti sino a noi in maniera incredibilmente integri, o almeno alcuni di essi! Qui sotto in particolare ho messo una foto di uno scettro e più in basso alcuni elmi ad arco gemmato.
Un bellissimo murales si apre sul lato opposto e fa capire all'osservatore quanto grande poteva essere il regno di Roma...
In molti dei pannelli descrittivi è stato evidenziato come con Costantino è stato possibile, anche se per un breve periodo, l'utilizzo della tetrarchia. Essa consisteva nel decidere due Augusti e due Cesari che avrebbero governato, uno la parte occidentale e l'altra quella orientale, il regno romano. Questo fu fatto per evitare possibili litigi per l'eredità del potere imperiale. 
Questa immagine è solo una piccola parte dell'alta colonna che mostra le figure dei tetrarchi. Per far capir meglio come questo stile di governo potesse essere celebrato aggiungo qui un'altra foto, sicuramente più famosa: i tetrarchi in porfido rosso di Piazza S. Marco a Venezia.
Una sezione della mostra che mi è piaciuta molto è stata quella dedicata alla magia e le superstizioni nell'antica Roma. Molti erano infatti i miti e religioni orientali che arrivarono sino alla città capitolina. Alcuni Dei orientali vengono ripresi nelle mitologia di Roma come Iside, Dea della maternità e della fertilità per gli Egizi diviene Dea della Fortuna per i Romani
Iside Fortuna
Serapide
Demone leontocefalo
Eracle

Oltre alle statue, in una vetrinetta vi erano diverse pietre che per i romani erano magiche. Queste dovevano avere diverse funzioni, erano molto colorate, alcune piccole altre più grandi e su ognuna vi era rappresentata probabilmente la divinità in questione.


Un'altra importante sezione della visita è stata dedicata al monogramma di Cristo posto come insegna militare da Costantino, dopo la sua visione prima della battaglia di Ponte Milvio. Il simbolo è composto da due lettere sovrapposte, la "X" e la "P", che corrispondono alle lettere greche 'X' e 'p'. La sua massima diffusione fu dopo l'editto di Milano in quanto cominciò ad apparire nelle chiese e basiliche. Il simbolo comparve inoltre sulle monete coniate da Costantino oltre che, come detto, sugli stendardi. 
La frase che sintetizza il regno del grande Costantino è sicuramente: IN HOC SIGNO VINCES!
Il significato della frase lo si può trovare anche nel percorso dei fregi dell'Arco posto in prossimità del Colosseo. 
La storia dell'arco meriterebbe un post a parte (il che non è escluso prossimamente!), per cui mi limiterò a dire che durante la visita c'era un bellissimo video, poco più di qualche minuto, in cui veniva mostrata la grandiosità dell'arco e di come questo celebra il decennale regno di Costantino, ma soprattutto la vittoria di quest'ultimo a Ponte Milvio contro Massenzio. Accanto al televisore che mandava il filmato in italiano e in inglese c'era la riproduzione in "piccolo" dell'arco stesso (molti si ostinavano a fare la foto vicino ad esso...mi sono chiesta: perché farla qui davanti a un vetro quando quello reale è a due passi qui fuori? o.0). I fregi costantiniani narrano la partenza da Milano, la conquista di Verona, la battaglia di Ponte Milvio e infine l'ingresso trionfante nella città di Roma. 
Tornando indietro fino alla testa colossale di Costantino proseguo e trovo l'ultima sezione della mostra che tratta proprio dell'anfiteatro Flavio, di come funzionavano i montacarichi e cosa facevano i romani quando entravano a vedere i giochi. Tutto potevo immaginare ma non che le persone andavano al Colosseo per mangiare, stare in compagnia e cucire! Invece è proprio così, sono state infatti ritrovate ossi molto piccoli che fanno pensare a degli stuzzicadenti e aghi che le donne portavano con se per portarsi avanti con i propri lavori! Insomma i ludi non erano solo belve, cristiani e morte, era gioco, cibo, risate e chissà magari qualcuno in tutto quel caos riusciva anche a fare un pisolino..

Buon visite a tutti, 

Valeria

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