Ecce Homo e l'arte per tutti

"Ecce Homo". Così Ponzio Pilato esordiva, rivolgendosi ai Giudei. Antonio Ciseri ci offre un punto di vista davvero particolare: ci troviamo in mezzo alle persone più vicine all'allora governatore della provincia della Giudea e vediamo le persone al di là del parapetto che esultano per la flagellazione di Cristo. Per me non c'è bisogno di essere grandi critici o storici dell'arte per capire e ancor di più per apprezzare l'arte. Tutti possono avvicinarsi a questa disciplina. Amo l'arte perché sa emozionare lasciando ad ognuno di noi libera interpretazione ad ogni opera. Questa sarà negativa o positiva in base al nostro stato d'animo, all'età, al sesso. Concetto applicabile alla Mona Lisa per esempio: oggi la vedo sorridere perché son felice, domani seria perché sono stressata. Per me non deve esserci una sola realtà, un solo modo di amare l'arte. Non ho mai studiato il dipinto di Ciseri ma l'ho trovato per caso e mi ha colpito.
Ecce Homo 1891 - Palazzo Pitti a Firenze
Sembra quasi una fotografia: di fronte a noi ci sono delle strutture architettoniche antiche luminosissime, in contrasto con l'ambiente scuro in cui noi paradossalmente ci troviamo. Il punto di fuga del dipinto ci porta dritti alla figura di Ponzio Pilato che allunga la mano verso Cristo, quasi in secondo piano. Non tutte le figure che si trovano nello stesso nostro ambiente sono interessate alla scena come la donna che si allontana a destra. Chissà forse loro non sono d'accordo sulla decisione di crocifiggere Cristo o forse non hanno capito la gravità delle conseguenze che questo gesto porterà. Nonostante non sia un'opera di cui si parla molto secondo me doveva avere un po' di spazio nel mio blog, perché anche nelle piccole cose si possono trovare grandi emozioni.

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